Nato a Pescara il 12 maggio 1989, ha avuto fin da piccolo la passione per la cucina e tutto ciò che la concerne. All’età di 13 anni comincia il suo percorso e da allora vince numerosi premi.
Lavora presso la Pasticceria Pannamore - Vasto (CH)
Nato a Pescara il 12 maggio 1989, ha avuto fin da piccolo la passione per la cucina e tutto ciò che la concerne. All’età di 13 anni comincia il suo percorso e da allora vince numerosi premi.
Lavora presso la Pasticceria Pannamore - Vasto (CH)
10 ore di gara, 21 squadre, 3 entremets al cioccolato, 3 gelati alla frutta, 19 dessert al piatto e 3 sculture artistiche, una per ciascuna specialità - cioccolato, zucchero, ghiaccio
Descrivere l’esperienza a Coupe du Monde è difficile. Difficile riassumere in poche parole cosa ho provato durante questi mesi di preparazione in cui mi allenavo fino a tarda sera. Ricordo la notte della partenza, siamo partiti il 25 gennaio con un camion pieno di attrezzature con me alla guida e siamo arrivati a Lione alle 6 del mattino seguente. Stanchi morti.
In quello stesso pomeriggio, abbiamo fatto il nostro primo ingresso nell’arena e lì sono rimasto a bocca aperta, c’erano degli spalti enormi, ho ancora i brividi nel ricordare quell’immagine, spalti grandi e ancora vuoti. Immaginandoli con le tifoserie di tutto il mondo. C’era grande frenesia, presenti tutti i MOF (Meilleures Ouvriers de France), il comitato di direzione lavori, e tutte le squadre, provenienti da tutto il mondo, tutte lì a lottare per un solo obbiettivo comune, vincere la più prestigiosa coppa del mondo, la Coupe du Monde de la Patisserie.
La gara ebbe inizio alle 6.30 del mattino nel massimo silenzio, perché a quell’ora la fiera era ancora chiusa, cosi io, Andrea e Mattia andammo via spediti rispettando il programma stabilito. Il tempo passava velocemente ed il livello di concentrazione era altissimo, talmente alto che io personalmente non mi sono reso conto che oramai l’arena era piena di spettatori con le bandiere di tutto il mondo. I brividi e la pelle d’oca di quel momento mi resteranno addosso per tutta la vita. Non distinguevo i volti sugli spalti, perchè le luci erano troppo forti, ma vedevo un enorme macchia azzurra, l’azzurro delle maglie dei nostri sostenitori, amici, famigliari e compagne di vita che urlavano i nostri nomi.
In gara ci è successo davvero di tutto: Il mixer con cui Andrea si era allenato per mesi aveva deciso di non funzionare, poi la corrente andava via mentre, sempre il povero Andrea, stava scolpendo il ghiaccio… e poi anche l’abbattitore… si è abbattuto da solo! Ma non potevamo mollare, non potevamo scoraggiarci per quei problemi tecnici, tutte quelle persone erano venute lì per noi e credevano nel nostro sogno.
Tutto quello per cui ci eravamo preparati in un anno si racchiudeva in quelle ultime 10 ore di gara. Ricordo in maniera ancora molto vivida che mentre tiravo lo zucchero in gara, quando sentivo dagli spalti le urla dei nostri nomi, mi uscivano le lacrime, piangevo, lacrime cariche di gioia e adrenalina. Poi ho provato un indescrivibile gioia quando siamo riusciti a presentare tutto il lavoro a pochissimi secondi dalla fine. ”
“Gran parte del merito va soprattutto alle persone che hanno creduto in noi e che ci hanno seguito dall’inizio alla fine, anche fino alle 4 di mattina: il nostro presidente Alessandro Dalmasso ed i nostri allenatori, Emmanuele Forcone, Francesco Boccia e Fabrizio Donatone, il tutto supervisionato dal grande maestro Iginio Massari.”
“In una competizione di questo livello e portata, usare le migliori attrezzature sul mercato, aiuta a semplificare molte cose, soprattutto dove il tempo gioca un ruolo fondamentale. E’ anche sui secondi che si gioca la partita, ecco perchè tra tutti abbiamo scelto di lavorare con strumenti Testo.
Il modello Testo 104-IR è un termometro davvero eccellente, puoi decidere se lavorare con la sonda o con il laser ma in entrambi i casi, la velocita di misura e la precisione non hanno eguali.”.